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Nonno Bit: anziani e computer. Processi e pratiche di alfabetizzazione e di socializzazione nella città educativa

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Paese, Città/Regione
Paese: 
Italy
Città/Regione: 
Reggio Emilia/ Emilia Romagna
Organizzazione
Nome dell'organizzazione: 
Facoltà di Scienze della Formazione Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
Tipo dell'organizzazione: 
University
Tipo di progetto
Educazione da 19 a 29 anni
Descrizione del progetto
Descrivete il vostro progetto con una frase (max. 500 caratteri): 
Il progetto intende rilevare e mettere a punto processi e pratiche che possano fornire chiavi interpretative e organizzative valide di contesti educativi per il sociale, volti ad attenuare la distanza generazionale e socio-culturale, e segnati da dialogo intergenerazionale.
Riassunto del progetto (max. 2000 caratteri): 
Il progetto si colloca all’interno di un più vasto e articolato panorama di iniziative sul tema. In un’ottica di continuità longitudinale, possiamo rintracciare come precursori sia le azioni intraprese dal Comune di Reggio Emilia per favorire il coinvolgimento dei giovani nel volontariato (progetto Leva Giovani) e rese possibili da un iniziale coinvolgimento, già dal 2009, di classi (insegnanti e studenti) di scuola superiore dell’Istituto BUS “Blaise Pascal” di RE, sia le azioni intraprese dalle differenti provincie e distribuite nel territorio e/o nei differenti contesti sociali e culturali della Regione Emilia Romagna. In un’ottica di continuità trasversale, l’impegno del Comune di Reggio Emilia ha inteso ricavare da una prima esperienza estemporanea un modello applicato come sistema nella città tramite una "Leva scolastica", coinvolgendo anche l’Associazione dei Centri Sociali (Ancescao) e la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. A livello locale, l'esperienza dura ormai da quattro anni e ha reso possibile una partecipazione sociale che ha coinvolto centinaia fra studenti di scuola superiore e università come cittadini attivi nel contrastare il digital divide, presidiando biblioteche centrali e decentrate della città, centri sociali e punto d’incontro per badanti Madreperla. A livello regionale, il progetto Leva Giovani, che ha acquisito una presenza provinciale per analoghe attività intraprese da molti Comuni in associazione con i rispettivi Distretti sociali di Coop Nordest, persegue l'obiettivo di estendersi e coordinarsi sul territorio procedendo alla creazione di un più ampio contesto formativo regionale sul tema, ovvero nella rete di azioni formative regionali “Pane ed Internet”. Il lavoro di analisi e intervento sul campo: finalità e disegno Il percorso di ricerca-azione sino ad ora intrapreso realizzato dall’Università ha avuto valenza pedagogico-didattica e si è posto il fine di rilevare elementi significativi per la messa a punto di documenti, processi e prassi che possano fornire chiavi interpretative e organizzative valide di contesti educativi per il sociale, volti ad attenuare la distanza generazionale e socio-culturale dovuta al digital divide. La presenza dell’Università nel progetto è funzionale allo scopo di definire e mettere a punto un percorso di analisi e di intervento sui bisogni formativi di alfabetizzazione e di socializzazione nella città (vissuta come educativa), con particolare riferimento a un modello formativo funzionale a ridurre il digital divide in soggetti in età senile, compatibile sia con le modalità organizzative dell´Università, sia con il profilo formativo degli studenti del Corso di Laurea in Scienze dell’Educazione. Se da un lato l’indagine ha inteso dapprima rilevare lo specifico formativo di esperienze e modelli precedentemente sperimentati sul territorio, con particolare riferimento al progetto “Pane e Internet” della Regione Emilia Romagna, che hanno posto in rilievo elementi metodologici di irrinunciabile valore, dall’altro lato, il modello formativo, tenendo conto di quanto emerso, ha privilegiato modalità segnate, da un lato, da alternanza fra introduzione di nuovi contenuti e consolidamento/ripasso dei contenuti precedentemente appresi e, dall’altro lato, da tutoring e insegnamento/apprendimento fra pari, nonché da legami intergenerazionali e relazioni tra soggetti della stessa età. Il campione e il campo dell’indagine riguardano anziani e studenti (superiori e universitari) che vivono nella città di Reggio Emilia. L’indagine si è avvalsa dell’uso integrato di schede socio-anagrafiche, brevi questionari, interviste non strutturate, osservazione partecipante, focus-group e conversazione/discussione revisionale con gli studenti-tutor; mentre il percorso di ricerca-azione si è sviluppato in fasi di ricerca e azione costante.
Da quando è funzionante il vostro progetto?
09/2010
Obiettivi ed elementi di innovazione
Quali sono gli obiettivi specifici del progetto e quali sono i mezzi usati per raggiungerli?: 
“Il percorso di ricerca-azione sino ad ora intrapreso ha avuto valenza pedagogico-didattica e si è posto il fine di rilevare elementi significativi per la messa a punto di documenti, processi e prassi che possano fornire chiavi interpretative e organizzative valide di contesti educativi per il sociale, volti ad attenuare la distanza generazionale e socio-culturale dovuta al digital divide” (Cerrocchi, Giliberti, Casasanta e Ramploud, 2011, p. 248). La presenza dell’Università nel progetto è funzionale allo scopo di definire e mettere a punto un percorso di analisi e di intervento sui bisogni formativi di alfabetizzazione e di socializzazione nella città (vissuta come educativa), con particolare riferimento a un modello formativo funzionale a ridurre il digital divide in soggetti in età senile, compatibile sia con le modalità organizzative dell´Università, sia con il profilo formativo degli studenti del Corso di Laurea in Scienze dell’Educazione. “Il progetto intende – in maniera sistematica, a livello locale e di successivo coordinamento regionale – favorire una cittadinanza facendo leva sia sulla diffusione delle tecnologie abilitanti in soggetti di età senile, sia sull'implementazione della potenzialità formativa intrinseca nella popolazione più giovane (nativa digitale)” (Cerrocchi, Giliberti, Casasanta e Ramploud, 2011, p. 248). Se da un lato l’indagine ha inteso dapprima rilevare lo specifico formativo di esperienze e modelli precedentemente sperimentati sul territorio, con particolare riferimento al progetto “Pane e Internet” della Regione Emilia Romagna, che hanno posto in rilievo elementi metodologici di irrinunciabile valore, dall’altro lato, il modello formativo, tenendo conto di quanto emerso, “ha privilegiato modalità segnate, da un lato, da alternanza fra introduzione di nuovi contenuti e consolidamento/ripasso dei contenuti precedentemente appresi e, dall’altro lato, da tutoring e insegnamento/apprendimento fra pari, nonché da legami intergenerazionali e relazioni tra soggetti della stessa età”(Casasanta, 2011 p. 248). Il campione e il campo dell’indagine riguardano anziani e studenti che vivono e/o studiano nella città di Reggio Emilia. L’indagine si è avvalsa dell’uso integrato di schede socio-anagrafiche, brevi questionari, interviste non strutturate, osservazione partecipante, focus-group e conversazione/discussione revisionale con gli studenti-tutor; mentre, il percorso di ricerca-azione si è sviluppato nelle seguenti fasi (Casasanta, 2011, p. 248): “fase 1 (settembre-novembre 2010) – a) monitoraggio inziale volto all’identificazione delle caratteristiche socio-anagrafiche e dei bisogni formativi dell’utenza; b) progettazione del modello formativo “versione 1” poi offerto a un primo e ristretto gruppo di anziani; fase 2 (novembre-dicembre 2010) – a) applicazione e verifica del modello “versione 1” con un primo gruppo pilota di 12 anziani; b) progettazione del modello formativo “versione 2”; fase 3 (marzo-maggio 2011) – a) applicazione e verifica del modello “versione 2” con un primo gruppo di 20 anziani; b) adattamento del modello formativo secondo le esigenze emerse durante la sperimentazione; fase 4 (giugno 2011) a) conversazione-discussione con funzione di monitoraggio e di revisione per studenti tutor”. La fase 5, di nuova applicazione e verifica del modello “versione 3” con nuovo gruppo di anziani e di adattamento del modello formativo sia agli anziani che agli studenti secondo le esigenze emerse durante la sperimentazione, è stata realizzata nel corrente anno accademico e sarà analizzata nei prossimi mesi.
Risultati
Ad oggi, quali sono i risultati raggiunti dal vostro progetto e quali sono i criteri per valutarli? (max. 2000 caratteri): 
Per i riscontri sui risultati conoscitivi raggiunti e i criteri di valutazione si rimanda più specificamente all’articolo allegato. In generale, il riscontro emerso dalla somministrazione degli strumenti di monitoraggio e/o verifica e dalla correlazione dei dati ha consentito di acquisire informazioni significative al fine sia della revisione del percorso di ricerca-azione, sia della teoria e della prassi di settore interessata a costruire processi e pratiche di alfabetizzazione e socializzazione nella città educativa. Gli anziani coinvolti sono risultati certamente una coorte più attiva e socializzata. Quindi se resta opportuno riflettere e agire sull’autenticità di quei legami intra e intergenerazionali costruiti e funzionali al mantenimento di rapporti di alfabetizzazione e socializzazione anche in tempi e luoghi ulteriori a quelli previsti dai corsi, appare irrinunciabile comprendere come raggiungere e coinvolgere quegli anziani che, per profilo socio-anagrafico, restano marginali a questa così come ad altre occasioni formative. Il progetto nonno byt oltre alle finalità che persegue dovrebbe essere trattato come occasione per riflettere/rilevare in senso più ampio e approfondito bisogni di alfabetizzazione e di socializzazione, nell’ottica di un’educazione alla e nell’età senile sostenuta dalla sinergia tra il sistema formativo e la rete dei servizi. In prospettiva futura l’esperienza svolta costituisce un bagaglio funzionale a migliorare la messa a punto di setting (sistema d’ipotesi e cornici organizzative) con valenza pedagogico-didattica (di educazione e di istruzione, di socializzazione e di alfabetizzazione), per i quali sottolinea una particolare attenzione alle scelte che riguardano l’interazione fra artefatti (contenuti, linguaggi, materiali, strumenti, metodi, strategie, tecniche, campi del sapere) e soggetti (nelle loro variabili biologiche, psicologiche, sociali e culturali, posti in relazioni asimmetriche e simmetriche) attraverso i fattori organizzativi di contesto. Si tratta di creare un nesso ricerca-azione che intende irrinunciabile: a) procedere ad una chiara definizione/condivisione del contratto pedagogico-didattico; b) riflettere su come meglio garantire coerenza e congruenza tra occupazione (che corrisponde allo scopo/attività in cui è impegnato il gruppo); organizzazione (che corrisponde ai fattori di dimensione, selezione, tempo, spazio, distribuzione dei ruoli, attribuzione delle consegne e scansione delle fasi); dinamica (che corrisponde ai processi di attivazione, comunicazione, socializzazione che si instaurano e ai meccanismi e ai contenuti di gruppo che si realizzano); c) rendere ciascuno e tutti i soggetti attivi e consapevoli.
Quanti utenti interagiscono con il progetto mensilmente e in quale modo? (max. 500 caratteri): 
Dal suo inizio in università, sono state realizzate 5 versioni del corso. Il progetto ha previsto la partecipazione di circa 25 anziani e 15/20 studenti a corso, due docenti e una studentessa tutor di supporto al tutor in aula. Gli studenti hanno affiancato gli anziani come tutor, i due docenti sono stati rispettivamente impegnati nelle fasi di ricerca e di azione in aula e la studentessa senior è stata tutor in aula.
Sostenibilità
Indicate la durata complessiva del progetto: 
Da 3 a 6 anni
Indicate il costo di massima del vostro progetto (in Euro): 
Meno di 10.000 Euro
Ad oggi il vostro progetto si auto­finanzia?: 
Si
Trasferibilità
Il progetto è stato replicato/adattato altrove?: 
Si
Dove? In che modo?: 
Il progetto come azione vede le sue premesse nel contesto della scuola superiore reggiana, in cui rientrava e rientra nella Leva Giovani. Tuttavia lo specifico progetto di ricerca e azione qui presentato è stato esclusivamente ideato e messo a punto dall’Università. Per migliore chiarezza, si rimanda ai punti sopra e all’articolo allegato.
Che cosa possono imparare altri soggetti dal vostro progetto? (max. 1500 caratteri): 
Altri soggetti possono accedere ai risvolti conoscitivi e applicativi - in termini di documenti, processi e pratiche di alfabetizzazione e di socializzazione – acquisiti attraverso la realizzazione del percorso di ricerca e azione. In prospettiva futura, l’esperienza costituisce un bagaglio funzionale a migliorare la messa a punto di setting (sistema d’ipotesi e cornici organizzative) con valenza pedagogica (di educazione e di istruzione, di socializzazione e di alfabetizzazione), per i quali sottolinea una particolare attenzione alle scelte che riguardano l’interazione fra artefatti (contenuti, linguaggi, materiali, strumenti, metodi, strategie, tecniche, campi del sapere) e soggetti (nelle loro variabili biologiche, psicologiche, sociali e culturali, posti in relazioni asimmetriche e simmetriche) attraverso i fattori organizzativi di contesto. Il lavoro svolto propone spunti innovativi circa l’importanza e il modo di: a) procedere ad una chiara definizione/condivisione del contratto pedagogico-didattico; b) riflettere su come meglio garantire coerenza e congruenza tra occupazione ; organizzazione (che corrisponde ai fattori di dimensione, selezione, tempo, spazio, distribuzione dei ruoli, attribuzione delle consegne e scansione delle fasi); dinamica; c) rendere ciascuno e tutti i soggetti attivi e consapevoli.
Siete disponibili ad aiutare altri soggetti a sviluppare progetti o a migliorare progetti esistenti?: 
Si
Informazioni aggiuntive
Ostacoli e soluzioni (max. 1000 caratteri): 
Progetti per il futuro e aspettative (max. 750 caratteri): 
In termini di eventuali linee di evoluzione del progetto appare particolarmente opportuno: verificare l’effettiva ricaduta formativa del corso sugli anziani e sui giovani a lungo termine; comprendere se e in che modo è possibile garantire un accompagnamento in progress agli anziani e i giovani per proseguire ulteriormente e aumentare la loro autonomia in termini di alfabetizzazione e di socializzazione (tra pari e con le altre generazioni); ripensare i luoghi e le modalità di raccolta dati in città su bisogni formativi degli anziani riferibili anche ad altri aspetti di alfabetizzazione e di socializzazione; ricostruire e revisionare la distribuzione logistica dell’esperienza nei luoghi della città e della provincia tenendo conto delle loro caratterizzazioni e potenzialità; individuare le differenti tipologie di corso erogate in regione e creare un modello di valutazione (riflettendo sulle caratteristiche quantitative e qualitative degli strumenti scelti) da somministrare puntualmente nei corsi e capace di raccogliere dati trasversali ai vari pacchetti formativi e insieme particolari dello specifico formativo proposto; lavorare ad ulteriori edizioni del corso valorizzando e implementando le conoscenze/competenze degli studenti relative l’età senile e i processi e le pratiche di gestione dei rispettivi setting a carattere pedagogico-didattico.

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