Quali sono gli obiettivi specifici del progetto e quali sono i mezzi usati per raggiungerli?:
“Il percorso di ricerca-azione sino ad ora intrapreso ha avuto valenza pedagogico-didattica e si è posto il fine di rilevare elementi significativi per la messa a punto di documenti, processi e prassi che possano fornire chiavi interpretative e organizzative valide di contesti educativi per il sociale, volti ad attenuare la distanza generazionale e socio-culturale dovuta al digital divide” (Cerrocchi, Giliberti, Casasanta e Ramploud, 2011, p. 248). La presenza dell’Università nel progetto è funzionale allo scopo di definire e mettere a punto un percorso di analisi e di intervento sui bisogni formativi di alfabetizzazione e di socializzazione nella città (vissuta come educativa), con particolare riferimento a un modello formativo funzionale a ridurre il digital divide in soggetti in età senile, compatibile sia con le modalità organizzative dell´Università, sia con il profilo formativo degli studenti del Corso di Laurea in Scienze dell’Educazione.
“Il progetto intende – in maniera sistematica, a livello locale e di successivo coordinamento regionale – favorire una cittadinanza facendo leva sia sulla diffusione delle tecnologie abilitanti in soggetti di età senile, sia sull'implementazione della potenzialità formativa intrinseca nella popolazione più giovane (nativa digitale)” (Cerrocchi, Giliberti, Casasanta e Ramploud, 2011, p. 248).
Se da un lato l’indagine ha inteso dapprima rilevare lo specifico formativo di esperienze e modelli precedentemente sperimentati sul territorio, con particolare riferimento al progetto “Pane e Internet” della Regione Emilia Romagna, che hanno posto in rilievo elementi metodologici di irrinunciabile valore, dall’altro lato, il modello formativo, tenendo conto di quanto emerso, “ha privilegiato modalità segnate, da un lato, da alternanza fra introduzione di nuovi contenuti e consolidamento/ripasso dei contenuti precedentemente appresi e, dall’altro lato, da tutoring e insegnamento/apprendimento fra pari, nonché da legami intergenerazionali e relazioni tra soggetti della stessa età”(Casasanta, 2011 p. 248).
Il campione e il campo dell’indagine riguardano anziani e studenti che vivono e/o studiano nella città di Reggio Emilia. L’indagine si è avvalsa dell’uso integrato di schede socio-anagrafiche, brevi questionari, interviste non strutturate, osservazione partecipante, focus-group e conversazione/discussione revisionale con gli studenti-tutor; mentre, il percorso di ricerca-azione si è sviluppato nelle seguenti fasi (Casasanta, 2011, p. 248):
“fase 1 (settembre-novembre 2010) – a) monitoraggio inziale volto all’identificazione delle caratteristiche socio-anagrafiche e dei bisogni formativi dell’utenza; b) progettazione del modello formativo “versione 1” poi offerto a un primo e ristretto gruppo di anziani;
fase 2 (novembre-dicembre 2010) – a) applicazione e verifica del modello “versione 1” con un primo gruppo pilota di 12 anziani; b) progettazione del modello formativo “versione 2”;
fase 3 (marzo-maggio 2011) – a) applicazione e verifica del modello “versione 2” con un primo gruppo di 20 anziani; b) adattamento del modello formativo secondo le esigenze emerse durante la sperimentazione;
fase 4 (giugno 2011) a) conversazione-discussione con funzione di monitoraggio e di revisione per studenti tutor”.
La fase 5, di nuova applicazione e verifica del modello “versione 3” con nuovo gruppo di anziani e di adattamento del modello formativo sia agli anziani che agli studenti secondo le esigenze emerse durante la sperimentazione, è stata realizzata nel corrente anno accademico e sarà analizzata nei prossimi mesi.